venerdì 16 novembre 2007


Quando la bellezza non è acqua!!!!!

mercoledì 7 novembre 2007

RACCONTO SEMI SERIO DEL RADUNO DI FRASCATI (MOLTO POCO SERIO!!!)

Sono le nove. La sveglia suona. Ho un sonno incredibile perché la sera prima mi sono attardata a festeggiare il compleanno di una mia carissima amica, ma non posso poltrire…ho un impegno improrogabile.. un impegno che attendo da tanto, tanto tempo: Il raduno di scrivere, il mio primo raduno perché a quello di Bologna non sono potuta andare!
Doccia, barba e capelli…no barba no, almeno quella ancora no! Aspettate!Ricomincio.. doccia e capelli…qualche peletto di troppo e via… sono pronta..
Salgo in macchina con una bella cartina in mano per essere certa di trovare la strada giusta…sto vicinissima a Frascati, ma essendo pienamente conscia delle mie straordinarie capacità di trasformare qualsiasi cosa di semplice in un’avventura diciamo…a volte… non proprio piacevole mi sono adeguatamente munita di mappe di ogni sorta.. anzi ciò non bastando sento anche la necessità di chiamare Dylan per chiedere conferma del tragitto. Morale della favola: ho sbagliato strada e sono arrivata a Frascati alle 12 e 30 ( e poi qualcuno mi chiede perché mi chiamano Nuvola!!) Ma come si dice…la fortuna del principiante … trovo parcheggio proprio nella piazza principale!! Il nostro bellissimo Dylan mi raggiunge in un attimo, sfoggiando tutto il suo fascino latino che non passa di certo inosservato, come mi hanno dimostrato gli occhi ammiccanti delle varie ragazzette che ci passavano accanto. Bravo Dylan.. fatti sotto.. c’è tutta una popolazione femminile pronta a caderti ai piedi!
Ma le sorprese non finivano qui…c’era pure per la popolazione maschile motivo di strabuzzar gli occhi … me ne resi conto non appena incontrai Vanya con i suoi bellissimi occhi, i suoi capelli scuri e un sorriso che ha tutta la bellezza di una fresca alba mattutina. Insieme a lei suo fratello, gentile, introverso, quasi timoroso di unirsi a quella che, molto probabilmente, aveva già intuito essere una gabbia di matti.
Tutti insieme andiamo verso il ristorante ed ecco arrivare Picchio, che con mia grande meraviglia non è un uomo, ma una splendida ragazza con due occhi chiari da bucarti l’anima. Un rumore scalpitante annuncia l’arrivo di Undicesimo …preceduto da dieci piccoli indiani portatori di petali di rose.. e seguito da due amici simpaticissimi ( ma che rimanga tra noi.. molto carini.. a Roma si direbbe “bonazzi”): Cristiano dal capello ribelle e Filippo il mite. Un’altra bella donna con molto charme si avvicina al ristorante. La riconosco! E’ Pensieri. Finalmente posso vederla negli occhi . L’abbraccio, me la sbaciucchio tutta ( certo non potevo farlo con Dylan, con Undicesimo e con i suoi amici.. così mi sono sfogata con la povera Pensieri!).
Il mio cellulare squilla: è Giulio e Milena che mi avvertono di essere appena giunti alla stazione di Frascati. Do loro qualche vaga indicazione della strada da seguire e Giulio, gentilissimo, mi rassicura che riuscirà comunque a trovare il percorso ed a raggiungerci senza ovviamente farmi capire che quel comunque è strettamente correlato alle mie incomprensibili spiegazioni topografiche. Ed infatti il grande Giulio giunge all’orizzonte con accanto la dolcissima Milena. Ma non faccio in tempo a salutarli che il sole è oscurato da due colonne d’Ercole che vengono avanti con passo fermo e cadenzato…Una di esse per capitello ha un volto serio, dai lineamenti disegnati con cura.. è Ermanno…la colonna d’Ercole di sinistra. Alla sua destra, l’altra colonna ha ad ornamento del suo capitello due occhi che guardarli è come leggere i suoi scritti.. la stessa cosa.. sprizzano luce, vita e sorriso.. indovinate chi è? Gatsu!!!!!!!!!!!
E così.. scortata da cotanta compagnia entro nel ristorante. Gli abbracci ed i baci si sprecano (meno male!!) . In attesa degli altri iniziamo ad iniettarci focaccine ed acqua ( le bottiglie di vino, in bella vista sul tavolo, si erano guardati bene da aprirle prima del tempo!) . Ma le sorprese non finiscono e nel giro di pochi minuti si uniscono a noi Christat , già pronta con la sua penna a preparar commenti di fuoco, Dickwoolf con tutta la sua carica esplosiva, Damiano, meraviglioso esemplare di maschio latino ed anche Marco75 con la sua dolce metà e tutti i suoi capelli a mo’ di artista dannato.
E proprio mentre i saluti e le chiacchiere si facevano sempre più vivaci un silenzio sommesso ha invaso l’aria: una donzella dai lunghi capelli neri, curve sinuose e sguardo profondo e sensuale si avvicinava sempre più al grande tavolo, per poi dire con voce angelica..”ciao sono Occhidadonna e lui è il mio barboncino Corto”. In quel momento qualche pezzetto di focaccia è rimasto sospeso per qualche istante tra la gola e l’ugola lasciando la bocca stranamente spalancata per poi ritrovare finalmente la strada più meschina dello stomaco.
Inosservati, ma solo per poco, Dylan ed i suoi amici ( che me possino.. mi sono accorta ora che non so il loro nome…perdono!!!!!!!!!!!) avanza verso la sua sedie. Finalmente si mangia.
Accanto a me c’è Giulio e davanti ho la cara Milena la quale ha la disavventura di avere seduto alla sua destra il machiavellico Undicesimo. Tra una fetta di salame ed un pezzo di mortadella si svolgono i nostri chiacchiericci. Chi siamo, cosa facciamo, cosa sogniamo….Siamo tutti avidi di conoscerci, ma stranamente sembriamo tutti amici di vecchia data che non si vedevano da un po’ di tempo, ma già legati da affetti profondi e sinceri.
Inizia la parata dei fiori…no! non è una festa tipica di Frascati…ma la parata di tanti signori, probabilmente di nazionalità indiana o più facilmente pakistana, alla ricerca di qualche antico cavaliere che osi ancora acquistare una rosa da omaggiare alla sua donzella. Ed a uno dei tanti sopraggiunti fino al nostro tavolo è andata proprio bene perché hanno incontrato Sir Dylan, che sceso dal suo cavallo bianco, ha comprato per tutte noi donzelle radunate una purpurea rosa, allietando così ancor di più il nostro soggiorno e la festa tutta.
Ma la vita è meschina, fatta di cose materiali ed è bastato l’arrivo di succulenti piatti di rigatoni all’amatriciana per far abbandonare quelle splendide rose al loro caduco destino, mentre le donzelle, un attimo prima sollevate da terra di mezzo metro per la gioia del dono ricevuto, si tuffano con avidità nel rosso del piatto fumante ( non me abbiate care amiche del forum…sono in vena di scherzare sta sera…forse perché nello scrivere queste parole la gioia del ricordo di voi mi rende particolarmente felice).
E quando ormai le nostre pance si sono riempite di ogni bene e le nostre curiosità sono almeno un poco appagate ci raggiunge un’elfa…la nostra Simina…insieme col suo carissimo papà Leonardo.
E allora di nuovo baci, abbracci …. Sim (non è la carta prepagata del telefono!!) ci travolge con la sua dolcezza, la sua simpatia, ci porta dei doni…il mio lo terrò caro sempre con me.
Le chiacchiere continuano…continuano…cambiano luogo…vanno tra le strade di Frascati, al bar in piazza, ma le nostre parole continuano ad echeggiare fino a ritrovarsi di nuovo intorno ad una tavola imbandita, ma questa volta ancora più grande, più gioiosa come se la fatica dei lunghi viaggi, della giornata già quasi del tutto trascorsa non osasse farsi sentire tanto è bello e magico quel momento da assaporare fino in fondo, fino alla sua ultima gocciolina.
Insieme a noi tanti altri scrittori portati da Undicesimo e dal suo editore Cristiano. E’ meraviglioso!! E’ meraviglioso!! Si parla della nostra associazione, si parla dei nostri sogni…. Si parla di quelle che sicuramente realizzeremo!!!

GRAZIE A TUTTI VOI

sabato 13 ottobre 2007

Marocco Meraviglioso

Marocco meraviglioso.
Mitica meta madreperlacea.
Monumenti mistici, maiestatici:
miscellanea misteriosamente magnetica.
Mandorli, mongravie, manneti:
macchie magenta marmorizzanti
masse macignee.
Mani magrebine manierano monili
magnificamente miniati.
Maestri maniscalchi maneggiano
metalli magistralmente martellati.
Massaie meste miscelano minuziosamente
mielosi manicaretti.
Maschi malinconici mascherano
madonnesche mogli
mentre morbidi mantelli
mantengono misteriose
maliziose movenze.

Sedici anni sono passati

Sedici anni sono passati. Sedici lunghissimi anni.Ho chiuso gli occhi a 24 anni quando sei venuto a rubarmi la vita. Quando, con l’inganno, mi hai portato via tutta la mia giovinezza. Mi hai incastrato tra le catene degli obblighi e dei sensi di colpa. Dopo quel “si” la mia vita è stata triste, insignificante, quasi dolorosa. Ho pensato solo a te ed ai tuoi genitori ammalati.Ho pensato alle mie responsabilità e ad andare a lavorare per riportate uno stipendio a casa mentre tu andavi al bar a giocare con gli amici.Mi sono lasciata andare giorno dopo giorno.Sono ingrassata, invecchiata. A 30 anni me ne sentivo 100, mi guardavo allo specchio e vedevo un volto sconosciuto.Avevo solo 24 anni quando hai annebbiato la mia mente con i tuoi racconti dissimulatori, quando mi hai fatto credere in un mondo che non mi hai mai mostrato.Ero poco più di una bambina che aveva vissuto sempre nel suo universo fantastico. Non conoscevo nulla della vita reale e la prima cosa che ho visto …sei stato tu, che, come l’orco cattivo delle favole, mi hai rubato la mente ed il cuore.Ho pensato e ripensato a tutto questo e dopo sedici anni ho capito. Ho finalmente capito!E, finalmente, ho riaperto gli occhi.Non è stata tua la colpa. Non sei stato tu ad annientarmi, SONO STATA IO. Io ho detto quel “si”. Io ti ho permesso di rubarmi la vita. Io mi sono annullata in te.Io ti ho consentito di fregartene di tutto e di scaricare ogni cosa su di me.Finalmente ho capito che sono stata io la colpa di tutto e.......... i miei occhi si sono riaperti.Che bella l’alba sul mare!